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Moda sostenibile e moda etica: facciamo chiarezza

Il cambiamento climatico e il rispetto dei diritti umani sono diventati negli ultimi anni argomenti di importanza globale. Le aziende e i consumatori si stanno sempre più interessando a tali tematiche, diventando più vigili e reattivi verso le minacce ambientali e sociali. A Cadini siamo consapevoli del fatto che ignorare tali tematiche è imperdonabile e irragionevole. Per questa ragione riteniamo necessario iniziare a conoscere più approfonditamente il complesso mondo della moda sostenibile e moda etica partendo dalle basi.

Da alcuni anni è stato fatto un uso smodato di questi due termini. Moda sostenibile e moda etica vengono utilizzati da molti in modo intercambiabile, come fossero sinonimi, altri invece si focalizzano solo su uno dei due, ritenendo l’altro meno importante. Facciamo un po’ di chiarezza:

Qual è la differenza tra moda sostenibile e moda etica?

La moda sostenibile si concentra sulla crisi ambientale, cercando di trovare metodi utili a  preservare e ripristinare le risorse naturali del pianeta. Più specificamente, la moda sostenibile si concentra sui materiali che compongono abiti e accessori, e sui metodi con cui vengono prodotti e distribuiti. Un’altra idea legata alla sostenibilità ambientale è il concetto di circolarità, la quale mira a riciclare o fare up-cycling di prodotti al fine di produrne di nuovi con qualità uguale o superiore a quella originaria. Idealmente questo processo di riciclo dovrebbe essere attuato un’infinita quantità di volte, senza scarto di materia prima.

Tra gli scopi finali da raggiungere nel settore della sostenibilità, ai primi posti troviamo il raggiungimento della neutralità o positività carbonica, il divieto d’uso di sostanze chimiche tossiche e lo stop allo spreco ed inquinamento d’acqua. A questo proposito è fondamentale anche la scelta delle fibre, come il cotone biologico, il lino, la lana ottenuta senza il processo di mulesing e la pelle conciata al vegetale, tra le tante opzioni disponibili sul mercato.

La moda etica si concentra sull’aspetto sociale e umano, garantendo ai lavoratori un salario dignitoso, la libertà di associazione e un ambiente lavorativo sicuro. Il crollo dell’edificio  Rana Plaza avvenuto nel 2013 in Bangladesh, dove sono morti oltre 1.100 lavoratori tessili, è stato il campanello d’allarme per molte aziende. La certificazione Fair Trade garantisce ai consumatori che l’azienda certificata attua pratiche lavorative a norma, aiutando le comunità locali di artigiani e lavoratori a guadagnare un salario soddisfacente e a lavorare in condizioni di sicurezza.

L’obiettivo finale per le aziende di moda dovrebbe essere quello di implementare entrambi questi due aspetti di moda sostenibile e moda etica, sviluppando una consapevolezza maggiore riguardo tutto ciò che concerne le pratiche ambientali e sociali. Inoltre, fare in modo che il consumatore finale sia a conoscenza di ciò che consegue l’implementazione di pratiche sostenibili e a difesa dei lavoratori eleva il livello di responsabilità delle aziende interessate. Non c’è altra via di fuga, è necessario lo sforzo e l’interessamento di tutti se vogliamo vivere in un mondo più giusto e in armonia con la Natura.